L’azienda guidata dalla famiglia Vitelli si conferma primo produttore di yacht al mondo, con una quota del 14% del mercato mondiale, un valore della produzione in crescita del 23% e un Ebitda al +50%.
Il Gruppo Azimut|Benetti si conferma primo produttore al mondo di yacht sopra i 24 metri, rimanendo stabilmente al vertice della classifica di riferimento per il settore, il Global Order Book curato dalla rivista Boat International, che annualmente raccoglie e analizza i dati di 177 cantieri attivi in cinque continenti. L’edizione 2024 premia il Gruppo sia per numero di unità in costruzione che per lunghezza complessiva dei progetti: 167 barche, equivalenti a un totale di 6014 metri corrispondente al 14% del mercato mondiale preso in esame da Boat International.
Numeri che trovano conferma anche nei risultati record registrati dal Gruppo nell’esercizio chiuso il 31 agosto 2023 con una crescita del valore della produzione superiore al 23%rispetto all’anno precedente e il margine operativo lordo (Ebitda) in aumento del 50%. La solidità del percorso intrapreso è ulteriormente confermata dal costante incremento del valore della produzione, quasi raddoppiato negli ultimi cinque anni – da 700.000 milioni a 1.3 miliardi di euro, e dal portafoglio ordini esteso fino al 2027 grazie al successo di modelli premiati dal mercato per le soluzioni stilistiche e tecnologiche e l’attenzione ai consumi e all’impatto ambientale.
Ai risultati economici – supportati da un’eccellente solidità finanziaria e patrimoniale con cui l’azienda garantisce un investimento di 150 milioni di euro nel prossimo triennio – si affianca anche il primato di un Gruppo che da decenni dedica il proprio ufficio R&D alla ricerca delle migliori soluzioni per ridurre l’impatto ambientale. Un impegno che permette – già oggi – di annunciare i migliori risultati della nautica nell’abbattimento delle emissioni di CO2, nonché il primo accordo nel settore per l’uso di biocarburante HVO. Forte di questi risultati, il Gruppo è anche promotore dell’elaborazione di un indice pubblico per misurare l’efficienza degli yacht in collaborazione con Lloyd’s Register e Superyacht Eco Association.
La straordinaria longevità del primato risiede nello status di azienda privata familiare del Gruppo Azimut|Benetti, guidato dalla famiglia Vitelli insieme a due soci di minoranza di qualità – PIF e TIP – che detengono una funzione di stimolo e controllo: fin dalla fondazione, infatti, la proprietà garantisce un modello di business coerente, resiliente e sostenibile, che mette al centro l’esperienza del cliente, l’innovazione costante del prodotto e la cura delle persone, in una strategia di lungo termine. Con il recente cambio generazionale – che oggi vede al vertice la Presidente Giovanna Vitelli – il Gruppo ha intrapreso un percorso di evoluzione che mira a sviluppare ulteriormente cultura manageriale e governance, nel rispetto nel DNA imprenditoriale che ha segnato il successo dell’Azienda: rapidità decisionale, approccio calibrato alla crescita e agli investimenti, attenzione al benessere delle persone.
Questi tratti si traducono in un piano strategico che si conferma fondato su tre pilastri: l’evoluzione del prodotto in chiave di design e sostenibilità, lo sviluppo dei servizi attraverso i brand Lusben e Yachtique e la cura del talento.
Il prodotto – Bellezza, innovazione e sostenibilità
Il primo posto nella classifica del Global Order Book è innanzitutto il risultato dei modelli vincenti di Azimut e Benetti, concept all’avanguardia che hanno anticipato i desideri degli armatori e i trend di settore. La creazione di nuovi stili di vita a bordo e la riduzione di emissioni di CO2 e consumi energetici sono i principi guida della filosofia di prodotto del Gruppo, entrambi declinati negli yacht Azimut e Benetti in modo coerente con i valori dei due brand.
Azimut esplora i nuovi terreni dell’architettura, connotandosi come il design hub che più arricchisce il mondo dello yachting della creatività di una molteplicità di firme provenienti da altri settori. La più recente collaborazione con Matteo Thun, ad esempio, porta per la prima volta a bordo il concetto di conscious design rispettoso della relazione che si instaura tra persone, ambiente e prodotto.
Il brand, inoltre, è pioniere nello sviluppo di soluzioni volte a ridurre le emissioni integrando carene ad alta efficienza, uso estensivo del carbonio e propulsioni innovative. Oggi, oltre la metà della flotta di Azimut è costituita da Low Emission Yachts che garantiscono una riduzione delle emissioni fino al 30% e nella primavera 2024 il Cantiere presenterà la prima Serie ibrida e la più efficiente mai realizzata: Seadeck.
Benetti reinventa il concept di modelli iconici collaborando con architetti di rilievo internazionale – come Bonetti/Kozerski Architecture, di cui vale la pena citare la nuova Pace Gallery di New York – per reinterpretare il linguaggio classico alla luce di sofisticate contaminazioni con il mondo dell’architettura, del fashion design e dell’arte. È stata introdotta da Benetti la più influente innovazione stilistica contemporanea: l’Oasis Deck®, una vera rivoluzione della beach area che per la prima volta trasforma la terrazza di poppa in un’oasi sul mare per un’esperienza a stretto contatto con la natura.
Oggi, Benetti propone la quasi totalità della gamma anche in versione ibrida e il B.Yond è stato premiato come modello più green della categoria per la riduzione delle emissioni di CO2 fino al 24% e di NOx fino all’85%. Il prossimo obiettivo è l’ulteriore ottimizzazione dei consumi e delle emissioni generati dagli impianti di bordo, un tema di estrema rilevanza per le barche di dimensioni maggiori – che trascorrono all’ancora circa il 90% del tempo di utilizzo – e in cui Benetti ha già conseguito risultati concreti tramite l’implementazione del sistema “Zero Emission Hotel Mode” alimentato da fuel cell e di avanzati sistemi di power management, incluse soluzioni che permettono di ridurre i consumi dell’aria condizionata fino al 50%.
I risultati conseguiti da Azimut e Benetti svelano la volontà di implementare soluzioni green applicabili su ampia scala, e non solo su modelli prototipali one-off, per fare la differenza anche sui grandi numeri. L’approccio coniuga la ricerca orientata al domani con l’implementazione delle migliori soluzioni disponibili ed efficaci oggi, con l’obiettivo di generare il maggior beneficio nel breve, medio e lungo termine.
Le attività del Gruppo sono guidate dalla determinazione a condurre il settore verso un approccio più consapevole e scientifico al tema della sostenibilità ambientale, promuovendo anche una maggiore trasparenza nella comunicazione. Con questo obiettivo, nell’estate 2023 Azimut ha condotto insieme a Lloyd’s Register, uno dei principali enti di classificazione del settore marittimo, un piano di certificazione di consumi ed emissioni che ha portato alla definizione di un Carbon Emission Index oggettivo e comparabile, che la Superyacht Eco Association ha impiegato per estendere il SEA Indexagli yacht sotto i 24m, la categoria più diffusa nei nostri mari e quella che coinvolge il maggior numero di armatori, con l’ambizione di avviare un movimento senza precedenti.
Nel 2023, il Gruppo ha siglato il primo accordo del settore con Eni Live per la sostituzione di tutto il carburante di origine fossile utilizzato dal Gruppo per prove mare, test e trasferimento prototipi con biodiesel HVO, biocarburante da materie prime rinnovabili* che permette di abbattere le emissioni di CO2 fino al 90% rispetto al mix fossile di riferimento, a seconda dei materiali utilizzati per la sua produzione**. Secondo l’accordo siglato con Eni Live, il Gruppo acquisterà a partire da quest’anno circa 700.000 litri di HVO, conseguendo così il risultato di non immettere nell’ambiente fino a 1.800 tonnellate di CO2, l’equivalente di circa 1.800 voli aerei da Francoforte a New York.
Infine, tutte le sedi del Gruppo operano con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale a 360°: i siti produttivi impiegheranno fonti rinnovabili per coprire circa il 50% del fabbisogno energetico entro il 2026 e, nell’ottica dello sviluppo di un’economia sempre più circolare, sono stati attivati progetti di recupero dei residui di vetroresina, legno e altri materiali.
* Ai sensi della Direttiva UE 2018/2001 “REDII”.
** Secondo il criterio convenzionale della Direttiva (UE) 2018/2001 “REDII”, la riduzione delle emissioni di CO2eq dell’HVOlution lungo la filiera logistico-produttiva nel 2022, è stata tra il 60% e il 90%, rispetto al mix fossile di riferimento (i.e. 94g CO2eq/MJ), a seconda delle materie prime utilizzate per la sua produzione.