In una conferenza stampa virtuale, il 2 dicembre, Benetti ha presentato due nuovi prodotti: il Motopanfilo 37M della categoria Class, e FB284, nuovo megayacht Custom di 67 metri.  Giovanna Vitelli, Vicepresidente del Gruppo Azimut|Benetti, ha colto l’occasione per illustrare la rotta che il Cantiere intende percorrere da qui in avanti, simbolicamente descritta dai due nuovi modelli, diversi tra loro ma accomunati dalle qualità distintive del marchio: innovazione, affidabilità, capacità costruttiva e valorizzazione dell’heritage.

In questo momento storico in cui la tutela della salute e del futuro obbliga tutti ad una distanza responsabile e necessaria, Benetti ha voluto organizzare una conferenza stampa virtuale per comunicare globalmente due nuovi appassionanti progetti: il Motopanfilo 37M e il nuovo FB284 di 67metri.

In un clima del tutto nuovo ma stimolante, a pochi mesi dalla presentazione di due straordinarie imbarcazioni come l’Oasis 40M e il Diamond 145, Giovanna Vitelli ha aperto la conferenza digitale per un breve saluto e per introdurre i principi cardine su cui si muoverà il percorso di Benetti nei prossimi anni. Protagonisti dell’incontro sono stati i due nuovi prodotti, raccontati direttamente dai designer dei progetti, accompagnati da Sebastiano Fanizza, Direttore Commerciale Benetti, e Federico Lantero, Direttore Marketing e Comunicazione del prodotto del Gruppo Azimut|Benetti.

Il primo modello ad essere presentato è stato il Motopanfilo 37M, progetto che nasce come imbarcazione dall’immenso fascino che guarda, senza nostalgia né intenti rétro, allo stile dei Motopanfili degli anni ’60, di cui Benetti fu eccezionale interprete. A descriverlo, nell’essenza evocativa di un modello stilistico senza tempo, sono stati Francesco Struglia, il designer che ha curato la parte esterna dell’imbarcazione, e Claudio Lazzarini e Carl Pickering, di Lazzarini Pickering Architetti, lo Studio che si è occupato della realizzazione degli interni.

La volontà di proiettarsi in un futuro in cui il background di esperienza e conoscenza diventa la solida base per elaborare scelte stilistiche innovative e tecnologie avanzate, è evidente anche in FB284, megayacht di 67 metri, sviluppato su sei ponti, imponente e autorevole. Giorgio M. Cassetta ne ha presentato il concept e gli esterni di cui è autore (gli interni sono dell’Interior Style Department di Benetti), imperniati su una nuova definizione dei volumi. Un’elevata vivibilità di bordo e una grande razionalizzazione degli spazi sono gli elementi principali del progetto, caratterizzati da uno stile che esalta l’orizzontalità della barca nella sua lunghezza. FB284 è l’evoluzione della piattaforma su cui è stato realizzato Metis, pluripremiato megayacht di 63 metri simbolo del riconosciuto standard costruttivo del cantiere, e su cui sono in costruzione gli yacht FB270, FB274 (entrambi di 65 metri) e FB278 “Project Fenestra” (67 metri).

IL NUOVO MOTOPANFILO BENETTI

Benetti lancia il nuovo Motopanfilo del Ventunesimo secolo, uno yacht elegante e moderno che va incontro alle esigenze degli armatori di oggi, ma che affonda le sue radici in un tempo di grande espressione creativa e di vitalità, quello delle navette Benetti degli anni 60. Non è il restyling di un prodotto di successo, ma un progetto “di oggi” a tutto tondo che trova ispirazione nel passato per proiettarsi nel futuro, portandosi dietro un approccio alla vita e al design tipico di quel tempo, oltre che alcuni segni di memoria che attingono – inevitabilmente – dal patrimonio culturale di Benetti e dalle sue barche più iconiche dell’epoca.

In un tempo in cui tutto corre veloce, in un presente caotico e spesso ripetitivo, Benetti ripropone il sogno di un passato che racconta storie e miti nautici: lo fa con il nuovo Motopanfilo, yacht dislocante in composito di 37 metri, esempio di classicità proiettata nel futuro.  Il lavoro concettuale che Benetti ha svolto, di concerto con il designer Francesco Struglia per le linee esterne, e con lo studio Lazzarini Pickering Architetti per gli interni, lontano da una mera rivisitazione rétro, trae la sua ragion d’essere dal passato ma, arricchito delle nuove conoscenze stilistiche, tecniche e tecnologiche, garantisce al progetto un’impronta fresca e moderna. Il Motopanfilo di oggi regala spazi molto più ampi e straordinariamente luminosi, un costante contatto visivo del mare e larghe terrazze che scendono fino a toccarne la superficie, ma il suo fascino si basa sugli stessi concetti di un tempo: un’eleganza gentile e lontana dalle mode, una barca che vuole esaltare la sua natura di barca, un guscio in cui sentirsi avvolti e protetti.

Guardando al passato per disegnare il futuro

Motopanfilo è la parola italiana usata, all’inizio degli anni ’60, per identificare le grandi barche da diporto dell’epoca diventate, in poco tempo, oggetto del desiderio per esponenti dell’alta società, principi, industriali e persone delle spettacolo. Benetti fu tra i primi cantieri a convertire la produzione, lanciando sul mercato modelli di grande successo come il Delfino, il Gabbiano, il Mediterraneo: barche dai 18 ai 30 metri che iniziarono a solcare prima il Tirreno e gradualmente i mari di tutto il mondo, tanto che nel 1970 Benetti risultò essere già il quarto costruttore al mondo.  Fra i clienti più celebri, il Principe Ranieri di Monaco occupa senza dubbio un posto d’onore, ma questi modelli diventarono amati negli anni anche da personaggi piuttosto diversi fra loro, come per esempio David Bowie che – si legge nel libro The secrets of my success scritto da Janine Allis – era solito trascorrere le sue vacanze ospitando a bordo personaggi del calibro di Mick Jagger, Robin Williams e Michael Caine.

Il design di queste imbarcazioni era estremamente pulito e lineare, privo di sovra decorazioni. Scafo e sovrastruttura erano concepiti come un unico volume, collegati fra loro da una o due potenze di stile perfettamente complanari; le linee distese disegnavano un profilo allungato e chiudevano con la classica poppa tonda rendendola parte integrante della barca. Gli interni erano caldi ed accoglienti, caratterizzati dall’abbondanza di legno usato sia per le strutture che per il mobilio, divanetti bianchi e tocchi di colore blu che, nel tempo, hanno dato vita ad uno stile fortemente identitario.

I segni di memoria a bordo del nuovo Motopanfilo

Il primo elemento che distingue in modo inequivocabile il nuovo Motopanfilo è il volume esterno. Francesco Struglia riprende le forme della potenza di stile di un tempo, che congiunge in maniera naturale lo scafo e la sovrastruttura unendoli in un elemento armonico. Il profilo esterno, caratterizzato da tagli netti e puliti che esaltano le linee della barca, ha forme allungate, eleganti ed austere. La barca è un guscio che avvolge e protegge chi si trova a bordo, un vero involucro architettonico che sviluppa, attraverso una struttura portante minima, un disegno che rende la luce protagonista.

Le scalfitture modellano le superfici con un taglio modernissimo a 45°, e dove una volta i tagli del volume venivano rifiniti con un capodibanda in legno, adesso c’è una vernice color bronzo a sottolineare la nuova nastratura, che definisce la falchetta e gira su sé stessa fino a poppa creando un tema di decoro moderno e classico allo stesso tempo.

Lo studio volto a coniugare l’ispirazione classica con la ricerca del moderno trova il suo culmine nello specchio di poppa. Qui le linee sono completamente integrate nel volume dello scafo, aderendo allo spirito delle poppe tonde degli anni ’60, tuttavia differenziandosi nella forma, che deve rispondere alle esigenze degli armatori di oggi e offrire un grande beach club. Il portellone centrale è fortemente inclinato in avanti per aumentarne la superficie nel momento in cui, aprendosi, diventa la piattaforma bagno, mentre tender e moto d’acqua trovano riparo in un garage posto lateralmente per non interferire con la vita di bordo.

Degno di nota è l’Observation Deck, un tempo ricavato intorno all’albero centrale e che, a bordo del nuovo Motopanfilo, viene posizionato sopra l’hard top diventando un piccolo quarto ponte da vivere in assoluta intimità e da cui godere di una visuale unica, comodamente distesi su un avvolgente chaise longue per lunghi bagni di sole di giorno e momenti di relax la sera, sotto le stelle.

Gli spazi interni ed esterni sono stati sviluppati dal noto studio di architettura Lazzarini Pickering, artefici nel 2004, del Benetti Sai Ram, il primo Superyacht a proporre interni moderni in uno stile dominato all’epoca dal classico.

Il desiderio di riscoprire e reinterpretare gli elementi tradizionali dei motopanfili di una volta, nel nome di un classicismo nuovo, ha portato lo studio a progettare l’interno del nuovo Motopanfilo come lo scheletro di una grande balena le cui ossature danno ritmo allo spazio. Da qui, l’idea primaria dei designer di scandire lo spazio con delle architetture che ricordano i bagli di un tempo e smaterializzare le murate, lasciando che siano le grandi vetrate laterali a contenere lo spazio, con l’intento volontario di un’apertura totale che non sia disturbata neanche dagli elementi d’arredo. In questo lavoro si inserisce un uso sapiente di superfici specchiate che, incorniciando le vetrate, riflettono mare e cielo portandone l’immagine all’ interno e dilatando gli spazi.

I bagli ordinano e definiscono gli ambienti e diventano il pentagramma all’interno del quale applicare materiali diversi che aprono la strada a interessanti interpretazioni decorative e funzionali.

Nel salone la sostituzione integrale delle murate di un tempo con solo superfici vetrate ha portato i designer a decidere di usare il legno secondo un nuovo schema, rendendolo il protagonista scelto per decorare paioli e cielini, questi ultimi caratterizzati da un effetto voltato che verso poppa diventa a doppia curvatura grazie ad un eccellente lavoro di ebanisteria. Inoltre, l’uso del legno naturale, scelto in una tonalità calda ma molto più chiara rispetto al passato, si cala nella perfetta interpretazione della tradizione della marineria, accompagnato dall’uso del bianco e del Blu, declinato in nuove sfumature.

Sottocoperta, il desiderio di connotare gli ambienti secondo la loro natura si rivela nella scelta di non rettificare le murate dello scafo, lasciando la svasatura volutamente a vista nelle cabine e riproponendo il tema stilistico dei bagli attraverso un’inversione di colori e materiali.  Dalla lobby una scala a spirale si snoda intorno ad un albero centrale che, quasi come una colonna vertebrale, attraversa i due ponti accompagnando gli ospiti alla skylounge sull’ Upperdeck.

Il layout prevede la suite armatoriale posizionata a prua del ponte principale e quattro comode suite per gli ospiti sul ponte inferiore, tutte, volendo, con letto matrimoniale. Su richiesta, sempre sul ponte inferiore, è possibile installare anche una piccola sauna.

La barca ha scafo dislocante ottimizzato per raggiungere una velocità massima di 16 o 18 nodi a seconda della motorizzazione scelta.

Ecco svelato come nasce il nuovo Motopanfilo Benetti, un progetto concepito per essere Sospeso nel Tempo.

BENETTI FB284, IL NUOVO CUSTOM DI 67 METRI

Benetti annuncia la nascita del nuovo FB284, mega yacht di sei ponti e 67 metri di lunghezza. Frutto del lavoro dei tecnici, architetti e designer di casa Benetti, che si sono occupati degli interni, e di Giorgio M. Cassetta che ha realizzato gli esterni e la compartimentazione, lo yacht è il risultato di una strenua ricerca che conduce ad una nuova definizione degli spazi, concetto su cui l’intero progetto si sviluppa per raggiungere un’eccellente vivibilità di bordo ed una grande razionalizzazione degli ambienti. FB284 prende forma dall’evoluzione della piattaforma vincente utilizzata per costruire gli ultimi quattro mega yacht di oltre 60 metri di Benetti e prevede 7 cabine per gli ospiti e 11 cabine per un equipaggio che può arrivare fino a 19 persone.

FB284 è il nuovo mega yacht Benetti di 67 metri, organizzato su sei ponti e nasce dalla capacità di Benetti e del designer Giorgio M. Cassetta di coniugare la cura dello stile con un’eccellente funzionalità, perno centrale su cui la barca è stata concepita. FB284 è pensato per chi ama navigare e vuole farlo godendo di un design raffinato ed elegante che soddisfi il gusto estetico e l’amore per il bello, vivendo gli ambienti di bordo sempre nel massimo della comodità. Questo yacht non cerca estrosità nell’estetica, ma vuole inserirsi in un contesto contemporaneo con un orizzonte senza tempo.

A questo proposito, Sebastiano Fanizza, Chief Commercial Officer di Benetti, ci tiene a precisare che “Se è vero che l’acquisto di un superyacht coinvolge in modo importante la sfera emotiva, è impossibile non tener conto del ruolo chiave del Cantiere nel supportare l’armatore in ambiti più legati al razionale. È qui che facciamo la differenza, offrendo una flessibilità progettuale ed uno standard costruttivo derivanti da una comprovata e pluripremiata esperienza. Questo è il risultato conquistato insieme al design di Giorgio M. Cassetta per FB284, una nave diversa, che fa sentire “a casa” il suo armatore esprimendo la sua forza nell’estrema vivibilità a bordo e diventando l’ambientazione sempre perfetta per momenti memorabili”.

È evidente quindi come in questo progetto, oltre alla componente stilistica, sia determinante la funzionalità degli spazi il cui scopo è migliorare la qualità del tempo speso a bordo, obiettivo che ogni armatore ricerca e di cui ha bisogno. Raggiungere questo risultato è stato possibile perché FB284 è uno yacht che nasce da un’esperienza consolidata. L’intero progetto si basa sull’evoluzione della piattaforma navale su cui è stata realizzata lo yacht di grande successo Metis (63 metri) e su cui sono in costruzione gli yacht FB270, FB274 (entrambi di 65 metri) e FB278 “Project Fenestra” (67 metri). Metis in particolare ha dato lustro al Cantiere e alla categoria aggiudicandosi alcuni tra i premi più prestigiosi del panorama nautico mondiale tra cui il più recente è il World Superyacht Awards 2020 di Boat International.

Il layout di FB284 si sviluppa su sei ponti e si snoda in un’estrema funzionalità degli spazi attraverso nuove proporzioni, realizzate a partire dai punti di forza di progetti precedenti.

Lo stile, che nasce dalla matita di Giorgio M. Cassetta, riesce ad evidenziare lo sviluppo della nave sul piano orizzontare per esaltarne la lunghezza. La ricerca accurata di un’armoniosa continuità avviene attraverso le linee laterali, quasi mai interrotte, che si piegano per snellire la massa delle sovrastrutture.

L’unico elemento che volutamente spezza la continuità della linea della barca è rappresentato dalle ali di della plancia che, esaltate nella loro discontinuità dalle superfici circostanti, caricano il design di personalità ed esibiscono uno squisito connubio forma-funzione.

Insiste, nel progetto stilistico, la rivisitazione del linguaggio Benetti, fil rouge che conduce alla ricerca di un’estetica che risulti in armonia con i movimenti in acqua propri di una grande nave, ottenuta lavorando per ammorbidire sapientemente tutte le linee, spesso solo apparentemente rette. Le code dei ponti sono state interpretate con uno slancio verso l’alto e creano una sensazione di alleggerimento della sovrastruttura e maggiore altezza delle aree esterne. Le grandi dimensioni, evidenziate dalle linee nette dell’iconica prua verticale e dallo scafo affilato, portano come risultato uno yacht di quasi 70 metri che appare subito in tutta la sua imponenza ed autorevolezza.

Gli interni richiamano l’intramontabile eccellenza del Made in Italy che si esprime attraverso manifatture di altissimo pregio, inserite in un equilibrio di elementi che riescono a dialogare tra loro. Ambasciatori di una scelta stilistica che rende gli interni eleganti e raffinati sono i materiali scelti che si avvicinano ad uno stile sobrio che vuol durare nel tempo.

I legni utilizzati sono l’Acero Frisé, con un colore morbido che si avvicina a quello della seta naturale, e l’Ebano Macassar nero con venature arancioni, dall’impronta classica. Per il marmo, la scelta ricade sul Bianco di Carrara che conferisce splendore alle superfici e che contrasta bene con il marmo nero Saint Laurent, particolarmente raffinato.

Sul Main Deck il pozzetto è dedicato agli ospiti che vengono subito accolti da eleganti sedute. Un’ampia vetrata, con una porta centrale che scivola all’interno della sovrastruttura, divide la poppa dal salone, particolarmente lungo, con ampi divani e un tavolo da pranzo per 14 persone. Sullo stesso ponte, è stata pensata la spaziosa pantry e l’ampia galley a forma quadrata che precede le due cabine Vip caratterizzate da finestrature e considerevoli spazi per lo stivaggio e il guardaroba.

Per trovare le altre quattro cabine ospiti, ci si sposta sul Lower Deck che, non dovendo ospitare la cucina come solitamente avviene in barche di queste dimensioni, amplia l’area dedicata alle cabine dell’equipaggio per 17 o, in una configurazione alternativa, 19 membri. I quattro ufficiali possono quindi disporre di cabine singole, particolarità rilevante nell’ottica di un maggiore comfort dell’equipaggio e, di conseguenza, di un più soddisfacente servizio a bordo. A poppavia, lo spazioso Beach club, il nobile punto di contatto con il mare è dotato anche di portellone laterale. Un hammam, con comodo bagno con doccia, è a disposizione degli ospiti. A seconda delle esigenze armatoriali, una parte dell’area può essere adibita a palestra.

L’Upper Deck è il ponte dedicato all’armatore e alle sue esigenze di convivialità. Verso prua, si trova la suite armatoriale: dotata di uno studio privato e due bagni separati, uno con vasca e doccia e l’altro con vasca, entrambi con piani lavandino molto lunghi. Per la sua posizione a bordo la cabina offre una vista mozzafiato della prua e del mare circostante.

A centro nave, grande spazio lo occupa la pantry, scelta che interpreta la volontà di rendere prioritaria la funzionalità della barca. Su questo ponte, un salone dalle dimensioni particolarmente generose si presta a lunghi momenti di relax e conversazione tra gli ospiti. All’esterno, un grande tavolo da pranzo per 14 persone precede i divani che sono posizionati per fare da cornice alla zona dining e sono perfetti per godere del momento dell’aperitivo. Adiacente alla zona pranzo il bar, con comodi sgabelli orientati verso poppa, è perfetto per la colazione o per uno spuntino veloce ed è altresì pensato per suggestivi bartending o cooking show.

Il Bridge Deck è stato pensato come party deck. La zona in ombra può opzionalmente essere chiusa in una veranda attrezzata a seconda delle esigenze dell’armatore. Le diverse aree lounge esterne sono servite da un bar molto grande con aree storage e pantry adiacenti. Sullo stesso ponte la grande cabina del comandante è adiacente agli ambienti di governo della nave. Ben nascosta, una scala esterna porta al Sun Deck di quasi 90 mq. Dal bar, si gode immediatamente di una vista meravigliosa. Verso prua, un podio ospita una jacuzzi ben mascherandone il volume. La vasca è leggermente sopraelevata per azzerare il dislivello visivo durante le conversazioni tra chi si gode un bel bagno e chi sorseggia un cocktail, comodamente seduto sul divano, un chiaro esempio di come gli spazi sono stati ragionati per offrire sempre il massimo dell’ergonomia tra tutte le zone.

La stessa ottica di massima ottimizzazione dei volumi disponibili ha regolato la progettazione di un sesto ponte, l’Under Lower Deck, concepito come perfettamente sfruttabile. Infatti, grazie a un’attenta razionalizzazione degli spazi, questo ambiente regala alla barca importanti aree aggiuntive, sia tecniche che dedicate allo storage; aree queste che, soprattutto nelle lunghe navigazioni, fanno una grande differenza nella qualità di vita a bordo.