L’ultima nata nel 2022 è L’Augustea CC, una nave di 200 piedi che omaggia i principi dell’Architettura Razionalista.
Nasce così da sogno ed scende sul foglio da disegno, prima dell’alba di una domenica invernale, una nave che è un compendio di stilemi provenienti non soltanto dalla progettazione nautica ma anche da quella architettonica. Una vera e propria architettura navigante che nasce dal desiderio di arricchire il design con concetti ed archetipi fino ad oggi rimasti vincolati alla composizione architettonica.
Le linee tese e pulite, proprio come nel Razionalismo, perseguono i principi del funzionalismo ed i dettami Vitruviani, e sono disegnate seguendo le precise proporzioni della sezione aurea conferendo a questa nave una grazia ed un equilibrio senza pari.
L’essenzialità della composizione architettonica modella i volumi della nave al pari di un blocco di marmo in cui la giustapposizione di pieni e vuoti evidenzia e richiama la distribuzione interna.
L’alta murata è tramata con finestrature che omaggiano il Palazzo delle Poste di via Marmorata di Libera e De Renzi. L’intreccio diagonale modella il volume monolitico della nave e modula la luce che permea nella zona della nave destinata agli ospiti. Più a prua finestrature circolari evidenziano l’area destinata alla suite armatoriale.
Salendo ai ponti superiori i volumi si svuotano alleggerendo la composizione ed accompagnando una distribuzione più aperta che asseconda funzioni di bordo più conviviali.
La distribuzione della nave è organizzata sui percorsi, non sono quelli orizzontali, ma anche quelli verticali che plasmano lo spazio interno organizzando le funzioni, sia quelle più conviviali che quelle più private.
Come nel Novocomum di Terragni in cui si giustappongono volumi puri, l’orizzontalità dei ponti nella vista laterale si trasforma in volumi cilindrici che plasmano la distribuzione della nave generando spazi walk-around permeabili.
E mentre lateralmente il volume è compatto, la poppa ci accoglie con un’ampia vetrata al salone piano mare fiancheggiato da due scalinate che ci accompagnano al ponte principale dove a poppa trova spazio una delle due piscine esterne. I volumi scavati dei portali che sorreggono i ponti ci conducono con lo sguardo sino all’estremo ponte superiore dove oltre alla zona pranzo esterna si posiziona il ponte elicottero trasformabile in sundeck.
Tutte e tre le navi sono pensate per non trascurare l’aspetto green che è stato parte preponderante già nella fase metaprogettuale. Con la propulsione affidata a due azipodcon motori elettrici brushless della potenza di circa 2000 kW cadauno, le navi potrannoraggiungere la velocità massima di 26 nodi e di crociera di 22 nodi. Questa motorizzazione consentirà una autonomia di 90 minuti ad una velocità di 8 nodi.
Il “fil rouge” del design di questa nave è da sempre il principio fondante di tutti i progettidella DYD è la commistione di più arti e le influenze provenienti da più mondi. Tecnica ed Arte sono due lati della stessa medaglia che non possono non coesistere in un sistema di interdipendenza reciproco in un qualsiasi progetto che voglia essere definito tale.